Durante le nostre chiacchierate abbiamo capito che in ogni spazio - sia pubblico che privato - ci sono delle regole da rispettare. Per capire meglio abbiamo provato ad elencare le regole di spazi che conosciamo bene: la scuola, la palestra, il supermercato, ... abbiamo anche ricordato le regole della nostra classe (non fa mai male 😂).
Riguardo alle regole della propria casa i bambini hanno iniziato una interessante e super divertente discussione. Innanzitutto si sono resi conto che le regole non sono uguali in tutte le case e in tutte le famiglie. Ad esempio: a casa mia ...
💢 "non si può saltare sul divano" ... "a casa mia si"
💢 "non si lasciano in giro i giochi" ... "da me li mette via mia mamma"
💢 "si può mangiare sul divano" ... "è obbligatorio mangiare seduti a tavola"
💢 "si può guardare la tv solo un'ora al giorno" ... "si può guardare tante ore"
💢 ...
In pochi minuti la discussione si è spostata dalle regole alla severità dei genitori che le fanno rispettare più o meno rigidamente 🙈🙉🙊 (diciamo che come mamma mi sono rincuorata 😂😂😂). Ho cercato di farli ragionare che non si tratta di severità, ma di chi a casa gestisce famiglia, tempi, attività, impegni ... Naturalmente ho miseramente fallito 😖
Scherzi a parte ... mi è sembrata comunque una bella occasione per fare un'indagine matematica che abbiamo intitolato insieme "Chi porta i pantaloni a casa tua?" non me ne vogliano le mamme della classe, ma è stata un'attività molto istruttiva e divertente!!!
Arrivati al punto 3 la discussione si è fatta seria: abbiamo ipotizzato le possibili risposte e una bambina voleva aggiungere "entrambi al giusto grado di severità". E' stato difficile sia concordare cosa intendevamo con la parola "severità", sia far capire che bisogna scegliere dei criteri il più oggettivi possibili e non personali.
Un bambino poi è stato l'invidia di tutti i compagni quando ha dichiarato "dobbiamo aggiungere nessuno dei due perché a casa mia comando io" 😱😱😱 ... beata sincerità!
Questa attività - nata quasi per gioco - è stata utile per ripassare e consolidare concetti matematici importanti, anche se eravamo impegnati in un'altra disciplina. I bambini me lo hanno fatto notare con sgomento:
"(urlaccio) ... oddio maestra abbiamo sbagliato quaderno! Questo lavoro andava fatto sul quaderno di matematica, non su quello di geografia"! 😆😆😆
Sono stata felice di questa sparata perché mi ha permesso di farli riflettere sull'unitarietà del sapere: tutte le discipline sono collegate le une alle altre, tutte sono importanti e tutte meritevoli di spazio e considerazione. Quello che impariamo a scuola ci serve poi nella vita reale e lo utilizziamo senza accorgercene - quando ne abbiamo bisogno - in contesti diversi da quello in cui l'abbiamo appreso!
"(urlaccio) ... oddio maestra abbiamo sbagliato quaderno! Questo lavoro andava fatto sul quaderno di matematica, non su quello di geografia"! 😆😆😆
Sono stata felice di questa sparata perché mi ha permesso di farli riflettere sull'unitarietà del sapere: tutte le discipline sono collegate le une alle altre, tutte sono importanti e tutte meritevoli di spazio e considerazione. Quello che impariamo a scuola ci serve poi nella vita reale e lo utilizziamo senza accorgercene - quando ne abbiamo bisogno - in contesti diversi da quello in cui l'abbiamo appreso!
Bel lavoro, complimenti!
RispondiElimina