11 novembre o meglio 11/11: data matematica importantissima! Anche noi abbiamo festeggiato la prima giornata internazionale dedicata al simbolo UGUALE, spesso usato involontariamente in modo superficiale dagli stessi insegnanti e, cosa ben peggiore, usato in modo errato anche dai libri di testo!!! Questa iniziativa nasce per la prima volta quest'anno da un gruppo di insegnanti di scuola primaria che seguono il Progetto ArAl.
Copio e incollo qui il "manifesto" dell'iniziativa e le motivazioni che stanno alla base della ricorrenza, scritto dalla super collega Antonella Castellini a nome del gruppo di lavoro:
"Nell'insegnamento dell’aritmetica alla scuola primaria, il simbolo uguale viene utilizzato a volte impropriamente con un significato procedurale: non a caso viene tradotto spesso come “FA” enfatizzando l’aspetto unidirezionale.
Per esempio, per l’alunno, 4 + 6 = 10 significa: ‘sommo 4 e 6 e trovo 10’ oppure “4 più 6 FA 10”. Questa idea è così forte e diffusa che si trova (purtroppo) comunemente anche nei testi in uso scolastico. L’uguale è dunque presentato con una connotazione dominante spazio temporale, prepara cioè la conclusione di una storia che va letta solo da sinistra verso destra (si eseguono sequenzialmente delle operazioni) sino alla sua conclusione (e infine si ottiene un risultato) e infatti il risultato si trova sempre a destra dell’uguale.
Se per gli alunni 6 + 4 = 10 è una operazione, la scrittura 10 = 4 + 6 viene definita uguaglianza.
Questa connotazione procedurale dell’uguale ne snatura completamente l’aspetto matematico; ne derivano infatti catene di operazioni dove il simbolo di uguale perde completamente il significato relazionale.
Esempio 15 : 5 = 3 x 7 = 21
Quando poi l’alunno incontra l’algebra, l’uguale assume un significato del tutto diverso: indica l’equivalenza fra due quantità.
In una scrittura come ‘8 + x = 2x – 5’ esso assume un significato relazionale, e contiene l’idea di simmetria fra due scritture.
Lo studente si trova a dover gestire un simbolo che improvvisamente si presenta in maniera sostanzialmente diversa, nella quale è necessario andare oltre l’idea di risultato, privilegiando la lettura bidirezionale del simbolo che si deve tradurre con “È”.
Riteniamo quindi estremamente necessario che fin dall'inizio della scuola primaria gli alunni siano indirizzati verso il significato relazionale dell’uguale.
Favorire questo aspetto in modo esplicito significa portare gli allievi a comprendere l’uguale non come uno strumento, ma come un oggetto matematico in modo da evitare misconcezioni che possono portare a ostacoli cognitivi irresolubili."
In classe abbiamo colto l'occasione per fare alcune interessanti riflessioni matematiche. Ecco il racconto delle nostre attività:
Ho scritto la data alla LIM e i bambini hanno subito constatato che era palindroma ... ormai vedono palindromi dappertutto 😂 ... e come sempre mi hanno chiesto "cosa facciamo oggi di bello?" 😎
Ho consegnato il simbolo in foto e ho ascoltato le loro osservazioni: si sono accorti che il numero 11 è scritto con "due bastoncini" ... "si perché i grandi hanno sempre fretta e poco tempo, così risparmiano dappertutto anche sul modo di scrivere i numeri" 😜! Inoltre mi hanno detto che partendo da sinistra il simbolo è stato "spostato" o meglio "ribaltato" due volte 💪!
Ho spiegato loro che avremo fatto delle riflessioni speciali sul simbolo = perché spesso è usato in modo scorretto. Abbiamo parlato del suo significato (tema già affrontato in passato qui e qui) e cercato di capire anche l'uso scorretto che ne viene fatto, sia nella lettura che nella scrittura. Ricordavano benissimo sia che il simbolo si può considerare una bilancia, sia il suo significato di uguaglianza 🎉🎊🏆 :
"maestra, ma ne abbiamo già parlato"
"tranquilla lo sappiamo bene"
"ce lo dici dalla prima"
"sei tu che sbagli e qualche volta dici FA!" 😱😰😲 (vero a volte mi scappa!)
Ecco la verbalizzazione - semplice ma efficace - della nostra discussione:
Successivamente abbiamo fatto - sia alla lavagna che oralmente - molti esempi di uso scorretto. Nel quaderno ne abbiamo verbalizzati solo quattro, tanto per memorizzare quanto detto a voce. Come si vede dalla foto, l'errore sta nello "sbilanciamento" tra i piatti della bilancia che ci porta a leggere delle falsità matematiche!
Parlando di uso corretto invece abbiamo riflettuto sulla scrittura non canonica dei numeri. In questo modo è stato chiarissimo a tutti che il simbolo = ha la funzione di bilanciare valori equivalenti: come hanno detto i bambini "non importa se leggi partendo da sinistra o da destra, tutte le parti devono avere lo stesso valore, cioè essere equivalenti" 💪💪💪
Per concludere in bellezza, visto che avevamo parlato per due ore di bilance, li ho sfidati a risolvere queste:
La prima proposta è stata risolta da tutti i gruppi; la seconda invece solo da alcuni bambini a livello individuale, che poi si sono improvvisati maestri e hanno spiegato ai compagni il loro ragionamento.
Quest'anno abbiamo dedicato una mattinata a queste riflessioni fatte in modo semplice e senza la giusta dose di palloncini, festoni e torte che ogni ricorrenza meriterebbe perché non ho avuto il tempo necessario per preparare un'attività più complessa. Ho già delle idee in testa però per il prossimo anno, che prevedono anche un maggior coinvolgimento dei colleghi di plesso!
Stay tuned ... ne vedremo delle belle 😂
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