Siamo a fine marzo e stiamo lavorando su moltiplicazione, doppio-triplo, metà e terza parte. E' anche il momento di ripassare i quantificatori per poter introdurre poi paio-coppia-dozzina. E perché non farlo con una nuova entusiasmante lettura matematica? I bambini amano tantissimo le storie e non vola una mosca quando leggiamo qualcosa! Questo lavoro è adatto alla classe seconda, ma è entusiasmante da proporre anche in classe prima (così come documentato anche dalla cara collega Gabriella Romano sul suo sito "Schoolmate").
Per prima cosa abbiamo ascoltato e cantato la famosissima canzone "44 gatti" dello Zecchino d'Oro e poi abbiamo costruito due gattini a testa con l'origami, uno bianco e uno nero. Mi hanno fatto promettere di pubblicarli tutti e ogni promessa è debito perciò ecco tutti i gatti della classe:
Per prima cosa abbiamo ascoltato e cantato la famosissima canzone "44 gatti" dello Zecchino d'Oro e poi abbiamo costruito due gattini a testa con l'origami, uno bianco e uno nero. Mi hanno fatto promettere di pubblicarli tutti e ogni promessa è debito perciò ecco tutti i gatti della classe:
Subito dopo abbiamo letto la fantastica storia "Gatti neri gatti bianchi" di Anna Cerasoli.
🐈 Il libro racconta le vicende di un quartiere e dei suoi abitanti umani e animali. In questo quartiere vivevano felici e in armonia tutti gatti neri. Gli abitanti invece erano meno contenti, soprattutto quelli superstiziosi: nelle notti senza luna spuntavano nel buio solo tante gialle pupille che spaventavano chi passava per la strada. I gatti erano orgogliosi del loro primato e avevano appeso all'ingresso del quartiere un grande cartello: "Tutti i gatti del quartiere sono neri!".
🐈 Una mattina però si accorsero che qualcuno aveva aggiunto "non è vero!". Si scatenò il panico, perché nessun gatto del quartiere aveva un colore diverso dal nero! I tre gatti più anziani e saggi decisero di perlustrare ciascuna strada alla ricerca della verità. Si scoprì così che c'era un nuovo arrivato, un cucciolo completamente bianco che confermava la tesi che "non tutti i gatti del quartiere sono neri!". I gatti furono così costretti a modificare il cartello con la frase "Tutti i gatti del quartiere sono bianchi o neri".
🐈 Il gatto bianco crebbe coccolato e viziato con gustosi bocconcini da ogni abitante umano; molte gattine si innamorarono di lui e nacquero tanti bei cuccioli, tutti dal pelo bianco come il latte. In poco tempo i gatti bianchi aumentarono di numero e in ogni casa del quartiere c'era almeno un gatto bianco che ci viveva felice, grasso e viziato. I gatti neri invece erano relegati in strada, alla dura vita all'aperto finché, stanchi della situazione, decisero di trasferirsi tutti in periferia, dove c'era aria pura e lardo in quantità. Così nel vecchio quartiere venne di nuovo modificato il cartello in "Tutti i gatti del quartiere sono bianchi e grassi e nessuno è nero".
🐈 I topi non tardarono ad approfittare della situazione riversandosi in ogni strada, in ogni casa e in ogni dispensa; i viziati gatti bianchi erano impauriti e incapaci di dar loro la caccia, così i topi presero possesso del quartiere modificando ancora una volta il cartello in "Tutti i gatti del quartiere sono bianchi e grassi e ci fanno un baffo!"
🐈 Gli abitanti furono costretti a richiamare i gatti neri. Alcuni accettarono di tornare, ma ad un patto: ogni gatto bianco avrebbe dovuto fare la dieta e vivere all'aria aperta. A quel punto tutti i gatti del quartiere erano bianchi o neri e il quartiere era salvo. Insomma tutto a posto, tutto chiaro, tutto vero!
🐈 La pace invece durò poco perché all'improvviso arrivò dalla campagna un enorme gatto rosso e dalla montagna una gatta grigia con tre cuccioli - uno a macchie, uno tigrato, uno a macchie e un po' tigrato. Fu aperto un dibattito e ognuno fece la sua proposta, ma ogni volta c'era qualcuno contrario; alla fine decisero di scrivere "Tutti i gatti del quartiere sono neri o non sono neri". Nessuno trovò più da ridire e vissero felici, contenti e colorati.
Questa è una storia che incanta i bambini e li appassiona tantissimo. Dopo la prima lettura ho dovuto rileggerla (mi hanno implorato di fargliela risentire) e mi hanno chiesto se potevamo "mimare" le parti della storia con i gatti che avevamo costruito. Ecco alcune foto dell'esperienza:
1. tutti i gatti della classe
ogni gatto della classe
ciascun gatto della classe
2. tutti i gatti bianchi della classe
ogni gatto bianco della classe
nessun gatto nero o rosso della classe
ogni gatto non nero e non rosso della classe
3. tutti i gatti non neri e non bianchi della classe
ogni gatto rosso della classe
ciascun gatto rosso della classe
ogni gatto non nero e non bianco della classe
almeno un gatto rosso della classe
almeno un gatto non nero e non bianco della classe
nessun gatto bianco o nero della classe
4. qualche gatto nero della classe
alcuni gatti neri della classe
qualche gatto non bianco e non rosso della classe
almeno alcuni gatti neri della classe
almeno alcuni gatti non bianchi e non rossi della classe
... e così via!!!
Alla fine ho chiesto loro cosa avrebbero scritto nel cartello finale al posto di "Tutti i gatti del quartiere sono neri o non sono neri" e la risposta spontanea ed immediata è stata: "Tutti i gatti sono invitati" ... 💪💪💪 che dire i muri dell'intolleranza non sono innati nei bambini, ma l'integrazione e l'accettazione del diverso invece sì!
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