L'aula che non c'è!

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In questi giorni difficili sto pensando tanto ai miei nanetti, ai loro genitori e alla scuola in generale. Sono sinceramente avvilita per la situazione che ha colpito il nostro Paese e, pur rendendomi conto che le misure di chiusura imposte sono necessarie, sono anche in ansia per il nostro lavoro. "Nostro"? Nostro di chi? Quello dei bambini insieme ai loro insegnanti naturalmente! 
Noi docenti siamo in questi giorni presi di mira e confesso di sentirmi sotto attacco su vari fronti: in primis l'opinione pubblica che ci addita come i soliti fannulloni che non hanno voglia di lavorare e che ogni occasione è buona per fare vacanza; poi devo citare i nugoli di genitori inviperiti che sui social imprecano contro la chiusura delle scuole perché non sanno dove parcheggiare i figli che a casa rompono; per concludere il ministero stesso che ci impone - anche giustamente - di portare avanti la didattica ma "a distanza". Chiarisco subito che non intendo commentare ne la gestione politica di questa emergenza, ne la grave crisi delle famiglie che effettivamente hanno difficoltà di gestione dei figli dovendo comunque lavorare: non rientra nelle mie competenze esprimere pareri al riguardo, anzi capisco la rabbia di genitori e lavoratori privati che si sentono poco o nulla tutelati, sia a livello sociale che economico. Le mie riflessioni di oggi riguardano solo la scuola e la didattica a distanza.
Ecco il punto è tutto qui ... "A DISTANZA" 😲😳😰😥. Intanto occorre dire che non eravamo pronti, nessuno poteva ipotizzare una baraonda del genere, la Scuola non era pronta perché non ce n'è mai stata la necessità: in molte scuole manca ancora la tecnologia adeguata - anche il semplice wifi - alcune scuole non hanno ancora il registro elettronico e non tutti gli insegnanti hanno la dovuta strumentazione casalinga o, se ce l'hanno, non è detto che la sappiano usare. Per non parlare poi dei nostri alunni: in media un quarto dei bimbi di ogni classe non ha accesso ad un computer o a un tablet che permetta di collegarsi o scaricare o visionare materiale oppure, anche se ce l'hanno, i genitori di giorno non ci sono e ci si ritrova a sera a dover recuperare i materiali necessari. 
Con soddisfazione vedo che la maggioranza dei colleghi si sta attivando e sta vivendo questo caos come un'occasione di crescita: si insomma ci stiamo attrezzando! Cari genitori portate pazienza: ci siamo quasi! Faremo però quel che potremo: qualche video, un powerpoint, schede in pdf caricate sul registro, ... bisogna essere chiari: non si può insegnare a distanza! E' una cosa impensabile! L'apprendimento passa attraverso la relazione, le parole, la vicinanza, gli abbracci e talvolta le lacrime, le domande, i dubbi, le risposte, le risate, i giochi, le chiacchiere! Sì tantissime chiacchiere apparentemente prive di senso ma cariche di significato. In un giorno normale se passi in un qualsiasi corridoio di una qualsiasi scuola senti dietro ad ogni porta un allegro cicaleccio: è il segnale "Do not disturb!" che indica proprio che lì si sta costruendo qualcosa, che in quel momento si sta svelando la magia dell'insegnamento! 


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Ecco è proprio il calore umano che veicola l'apprendimento! Insegnare si può fare solo in presenza, è un lavoro di squadra collettivo in cui ogni giocatore ha il suo ruolo, si vince e si perde tutti insieme e ognuno concorre - con ciò che può  - al successo dell'impresa. "Insegnare è accendere un fuoco" (William B. Yeats), levare lo sguardo oltre l'orizzonte, aprirsi a mondi e idee nuove ... perciò quel che possiamo fare adesso è solo istruire, perché l'aula è vuota! Cari genitori ora più che mai dovete stringere i denti e darci una mano: vi manderemo il materiale, ma non possiamo essere lì con i vostri figli fisicamente! Portiamo tutti pazienza e facciamo tutti quello che si può, in attesa che l'aula ritorni a riempirsi! 
Ecco l'augurio di oggi è proprio questo: cerchiamo di essere resilienti 💪💪💪!

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