Non sapevo bene cosa aspettarmi ma fin da subito mi è stato chiarissimo che non si trattava di semplice pratica sportiva. Tutte le associazioni che generosamente entrano a scuola propongono ai bambini giochi, divertimento e coinvolgimento con l'intento di farsi conoscere e di promuovere il loro sport. Questa volta però c'era qualcosa di diverso, oserei dire che c'era qualcosa di più che mi ha spinto a documentarmi (anche perché mi piace sempre dare un nome alle cose e avere ben chiaro tutto quello che richiede il mio coinvolgimento!).
Innanzitutto la grande differenza tra l'Aikido e le altre arti marziali è il carattere sportivo: mentre le altre discipline si concentrano sulla competizione e sulla vittoria, l'Aikido segue la via dell'armonia perché "il vero lavoro e la vera vittoria è su sé stessi". L'Aikido è l'arte marziale della pace e i maestri hanno più volte specificato ai bambini che non si usa per attaccare e fare del male, ma che insegna a stare insieme.
L'allenamento si svolge su un tatami (tappeto) in un dojo (palestra). Si parla poco e ci si muove molto. Come in altre arti marziali, c'è una "persona che attacca" e una "persona che si difende". In realtà non si parla di attacco o difesa, né di vittoria o sconfitta. L'attacco e la difesa servono a creare insieme una sequenza di movimenti armoniosi, in grado di trasmettere a entrambi sensazioni di positività.
Da quello che ho capito l'armonia nasce dall'assorbire l'energia e ritrasmetterla invece di bloccarla. Il movimento dei due partner deve essere un tutt'uno, cioè non una prova di forza in cui ognuno cerca di essere più forte e più rapido dell'altro. Un'altra cosa che mi ha colpito è che le tecniche si basano su movimenti circolari e spiraliformi e che il movimento deve nascere dal proprio baricentro ed essere eseguito con l'aiuto dell'energia della respirazione. La postura deve essere stabile dall'inizio alla fine, con il corpo eretto.
Il sensei (istruttore) mostra la tecnica agli allievi seduti sulle ginocchia e poi si formano le coppie. Trovato il proprio partner, ci si inchina verso l'altro pronunciando la parola "onegaishimasu" (che significa "per favore"). Questo rituale serve proprio a mostrare rispetto reciproco. Poi ci si alza e si svolge l'esercizio. Quando si termina ci si saluta con un nuovo inchino, questa volta pronunciando "arigato gosaimashta" (cioè "grazie di cuore").
L'Aikido permette di focalizzarsi su sé stessi, consente una percezione consapevole del proprio corpo e dei propri movimenti (senso della posizione e del movimento) e allena la percezione in relazione all'ambiente (senso della forza). Gli esercizi eseguiti in coppia consentono anche di allenare la capacità di adattamento al partner. I movimenti poi devono essere eseguiti in modo controllato anche per evitare di farsi male.
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