Sono tornata da Castel San Pietro Terme con la testa piena di pensieri, la borsa piena di appunti e il cuore pieno di entusiasmo. È il quinto anno che partecipo al Convegno di Matematica e - come sempre - torno felice, stanca, ma con quella sensazione di leggerezza e voglia di fare che solo certi incontri sanno lasciare. Rivedere le colleghe-amiche di sempre, conosciute negli anni attraverso i social e i blog, è stato come ritrovare una grande famiglia sparsa per l’Italia. Non sono servite tante parole: è bastato uno sguardo, una risata, un “ti ricordi quella volta che…?” per sentirsi di nuovo parte di una rete invisibile ma solidissima. Perché al Convegno di Castel San Pietro non si va solo per imparare. Si va per condividere. Si va per ritrovare il senso profondo di una scuola fatta di persone che credono davvero nella forza del fare, del pensare insieme, del mettere in comune le esperienze. Per prima cosa quindi ringrazio tantissimo le mie amiche maladensi Emma, Luisa e Manuela e le due giovani new entry Elisabetta e Asia! Tra risate e buon cibo, è stato veramente bello condividere con voi questa esperienza.
Tra le tante cose che mi sono portata a casa quest’anno c'è una frase in particolare che mi risuona forte nella mente, quasi come un promemoria didattico e umano: “Abbasso la formula del trapezio!” detta da Gianfranco Arrigo. Dietro questa provocazione si nasconde una verità bellissima: la matematica non è memorizzare ma capire, discutere, scoprire. Il professore ci ha ricordato quanto sia prezioso che “i bambini devono avere il coraggio e la libertà di sparare la prima cosa che gli viene in mente: sono sempre le intuizioni migliori!” Caro professore, mi sono sentita rincuorata nell'ascoltarti: con la tua lucidità e la tua ironia mi hai fatto riflettere sull'importanza di dare a tutti i bimbi una possibilità e tanta speranza, soprattutto ai pierini di turno!
Quelle del professor Arrigo sono state frasi semplici ma dense, che hanno accompagnato una riflessione preziosa: anche i formatori, come noi insegnanti, hanno imparato guardando e studiando i giganti che li hanno preceduti. Nessuno parte da zero, nessuno insegna da solo. C’è sempre una catena di conoscenze, idee, esperienze che si intrecciano e crescono insieme.
Quelle del professor Arrigo sono state frasi semplici ma dense, che hanno accompagnato una riflessione preziosa: anche i formatori, come noi insegnanti, hanno imparato guardando e studiando i giganti che li hanno preceduti. Nessuno parte da zero, nessuno insegna da solo. C’è sempre una catena di conoscenze, idee, esperienze che si intrecciano e crescono insieme.
Voglio ringraziare anche Antonella Castellini che da anni è un faro per migliaia di insegnanti italiane con la sua sagacia, lucidità, competenza e generosità didattica, scevra dal giudizio. Anche lei ci ha regalato una frase che ho appiccicato al mio computer per ricordarmela come un mantra: “Meglio poco, ma meglio.”
A Bologna ho respirato un’energia rara, un clima di fiducia e di rispetto reciproco: nessuno è salito in cattedra per mostrare quanto sa, ma tutti hanno portato un pezzo del proprio cammino, sapendo che qualcuno lo raccoglierà, lo userà, lo farà crescere. È una condivisione vera, generosa, quasi contagiosa — quella che ti fa tornare a casa diversa, più ricca e più consapevole di far parte di qualcosa di grande.
Marta Benini e Cristina Trombin mi hanno ricordato quanto gli artefatti siano fondamentali, ma ancora di più è fondamentale farli costruire ai bambini.
Ma soprattutto loro due mi hanno ricordato che non bisogna sentirsi soli ... e questo l'ho avvertito tra i corridoi, nelle pause caffè, nelle risate, davanti ai punti vendita e con un bicchiere di rosso in mano! Sulle spalle dei giganti ci si sale insieme: sostenendosi, ascoltandosi, ispirandosi a vicenda. E così sono tornata a casa piena di idee, di riconoscenza e di voglia di sperimentare.
Perché la sensazione più bella è proprio questa: camminare sulle spalle dei giganti e scoprire che, insieme, possiamo guardare ancora più lontano!
Devo poi citare anche Giovanna Mora e le sue perle: “Le frazioni non si mangiano.” (sei mitica!) - “I bambini hanno il diritto di fare fatica.” - “Fornite loro strumenti e artefatti: non toglieteli mai. Chi è pronto li abbandonerà da solo, un po’ alla volta.” Frasi che portano a riflettere sul nostro ruolo di mediatori, non di semplificatori. Anche quando noi insegnanti facciamo fatica e ci sembra di non riuscire!
Altra presenza unica e indispensabile: Alfia Lucia Fazzino e Paola Hippoliti con il loro laboratorio "I segreti di una corda" in cui hanno sintetizzato con una frase tutta la potenza del pensiero spaziale: “La geometria è movimento.”
Un altro laboratorio illuminante è stato quello delle carissime Lucia Ceolin, Daniela Iacomino, Cinzia Mozzillo e Sonia Renier. Vi faccio tanti complimenti e vi anticipo che sicuramente copierò la vostra proposta quando sarà ora di frazioni! Un vero incanto!
Mi è piaciuto molto anche l'intervento di Anna Cerasoli ci ha ricordato che “qui si discute, non si litiga”: in questa frase ci sta tutta la bellezza del dialogo matematico, del confronto tra idee, del rispetto per i diversi punti di vista. Infine non posso non ricordare Federica Ferretti e il suo discorso su quello che le prove INVALSI NON POSSONO FARE:
Ogni frase è un tassello di un mosaico che racconta cosa significa fare matematica con senso: lasciare spazio alla scoperta, al dubbio, alla ricerca; dare tempo, strumenti, fiducia.
Ci sono poi delle parole che superano i confini del convegno:
💣 Emma Castelnuovo: “Lasciate ai ragazzi il tempo di perdere tempo.”
💣 Marguerite Yourcenar: “Avere ragione troppo presto significa avere torto.”
💣 Dunker e Polya: "Che cos'è un problema in matematica? Cercare di raggiungere un obiettivo senza sapere inizialmente come fare a raggiungerlo.”
💣 Marguerite Yourcenar: “Avere ragione troppo presto significa avere torto.”
💣 Dunker e Polya: "Che cos'è un problema in matematica? Cercare di raggiungere un obiettivo senza sapere inizialmente come fare a raggiungerlo.”
Da ultimo voglio salutare altre persone che per me sono state e sono di ispirazione:
💪 Cristina Sperlari (non riusciamo mai a fare un selfie insieme perché sei sempre inavvicinabile!)
💪 Gabriella Romano (è stato un piacere rivederti e ti aspetto a scuola mia per fare formazione!)
💪 le mitiche Maestre Svalvolate (è ora di proporre un corso di storytelling!)
Insomma io cammino sulle spalle dei giganti ma sono sempre più certa di essere in buona compagnia! Alla prossima avventura di matematica condivisa!













Commenti
Posta un commento