Il calcolo ragionato 💪


Puntualmente ogni anno si ripresenta sui vari gruppi Facebook di matematica la questione di quando inserire il calcolo in colonna: fine prima? seconda? ... Ecco ... come spesso accade ... vado contro corrente 😂! Gli ultimi due cicli l'ho presentato una volta a fine terza e l'altra in quarta inoltrata. 
Come credo tutti gli insegnanti ad inizio carriera, anch'io da novellina inesperta nelle mie prime classi lo presentai subito a fine prima ... e per carità ... sono sopravvissuti tutti e ora sono grandi! Con il passare degli anni però mi sentivo sempre più insoddisfatta di quel tipo di matematica "classica" e frontale che insegnavo con rigore e precisione. Mi rendevo conto che era pura tecnica, priva di sorprese, di coinvolgimento, di curiosità e di scoperte. Una didattica insomma in cui si insegna l'algoritmo di calcolo, si svolgono centinaia di problemi-esercizio e gli alunni eseguono ... solo perché si fa così! La cosa che più mancava era PERCHE' SI FA COSI'? cioè la comprensione profonda del procedimento e del processo.
La cosa che mi infastidiva di più era il ricordo di me bambina e alunna che in matematica stentavo, non mi piaceva e mi sembrava di non capirla. Ricordo anche che quando il mio primo Dirigente Scolastico mi assegnò la cattedra di matematica tra me e me mi veniva da piangere! Fu così che decisi di "buttare all'aria" tutto e di "buttarmi" nello studio, alla ricerca di qualcosa di nuovo e di coinvolgente ma soprattutto di più efficace, che mi e ci permettesse di capire oltre al saper fare. Insomma un salto nel vuoto totale e al tempo quasi incosciente: la didattica laboratoriale e il calcolo ragionato!!! 


Ad aiutarmi in questo terribile ma bellissimo viaggio fu soprattutto Cristina Sperlari, che ancora non conoscevo di persona, ma che nel suo blog regalava generosamente proposte e attività "diverse". Un altro documento che ho studiato e imparato a memoria 😅 è l'articolo del professor Gianfranco Arrigo che vi lascio qui (ma che si può trovare anche googlando in rete): articolo
Voglio anche farvi vedere un esempio pratico di calcolo ragionato: un'attività svolta in classe seconda (su questo blog potete trovarne anche altri!): qui


Quando dichiaro di non introdurre il calcolo in colonna prima di fine terza, in genere i colleghi più gentili mi guardano allibiti 😅 e quelli meno gentili mi prendono per incompetente 😰. Pace e amen! Una delle criticità che mi sollevano poi sono le prove quadrimestrali uguali per tutte le classi: vi assicuro che non le ho mai cambiate e che i bambini sono sempre riusciti ad eseguirle. 
Io sono super convinta di questa scelta che ho sperimentato negli ultimi due cicli perché ne ho visto l'utilità: gli alunni oltre a diventare abili e veloci nel calcolo mentale (anche se non è questo il mio scopo!) procedono per scoperta e sviluppano strategie personali e condivise che li portano ad una acquisizione e ad una comprensione profonda del valore posizionale delle cifre ... e a competenze che poi applicano ad altri ambiti. Anche gli alunni che faticano un po' arrivano a questi traguardi, magari maneggiando numeri più piccoli rispetto ai compagni, ma arrivano. L'ostacolo più grande spesso sono stati i genitori che preoccupati "perché il programma non procede" e "le altri classi l'hanno già fatto" 😭 a casa insegnavano ai bambini il calcolo in colonna generando un'estrema confusione.  


Un'altra cosa che permetto sempre agli alunni di fare è contare con le dita: anche qui un bel "apriti cielo!" dei colleghi 😂 che si straniscono. Affermano infatti che se usano le mani vuol dire che sono indietro e non sono abili: io posso solo dirvi che lavorando con continuità con il calcolo ragionato i bambini pian piano abbandonano l'uso delle dita; anche per i pochi che ne continuano l'uso, non mi meraviglio e li incoraggio anzi ad aiutarsi con questo potente calcolatore che è la nostra mano. Le neuroscienze infatti hanno già ampiamente studiato e documentato che il nostro cervello conta con le dita, ossia si crea in modo del tutto inconsapevole per noi, l'immagine mentale delle mani quando deve eseguire un calcolo.   

Concludo: non pretendo di avere la verità in tasca e qui porto solo la mia esperienza! Il mio scopo è incoraggiare tutti a provare, a buttarsi, ad abbandonare il "si è sempre fatto così" e abbracciare invece un tipo diverso di didattica. Forza! Questo blog ... e tanti altri molto più ricchi e significativi del mio ... servono a questo: proviamo a cambiare un po' la visione della matematica e della sua didattica. 💪💪💪
Buoni calcoli a tutti!

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